Direttiva UE 2025/1892: rifiuti alimentari e tessili

La Direttiva (UE) 2025/1892, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 26 settembre 2025, interviene in modo mirato sulla disciplina dei rifiuti per accelerare il conseguimento degli obiettivi del Green Deal e dell’economia circolare. Il testo modifica la direttiva 2008/98/CE rafforzando gli strumenti di prevenzione e responsabilizzazione degli operatori della filiera.

Gli Stati membri sono chiamati a conseguire obiettivi vincolanti di riduzione dei rifiuti alimentari entro il 2030: almeno il 10% nelle fasi di trasformazione e produzione e almeno il 30% nelle fasi di distribuzione, ristorazione e consumo. L’impostazione privilegia misure di prevenzione a monte, incentivi alle donazioni e strumenti di misurazione omogenei, con monitoraggio periodico e reportistica comparabile.

Per i rifiuti tessili viene introdotto un regime armonizzato di responsabilità estesa del produttore (EPR). I produttori dovranno registrarsi, finanziare la gestione dei rifiuti, aderire a sistemi collettivi e rispettare criteri di eco‑progettazione dove applicabili. Sono previsti requisiti minimi per i regimi EPR, informazione al consumatore e tracciabilità.

La direttiva entra in vigore il 16 ottobre 2025; il recepimento nazionale è fissato al 17 giugno 2027. Gli operatori dovranno adeguare i processi informativi e contrattuali, mentre le amministrazioni dovranno definire modalità di registrazione, controlli e indicatori di performance. Si attende un impulso a prevenzione, riuso e riciclo nel tessile, oltre a una riduzione misurabile dello spreco alimentare.

Le linee guida attuative chiariranno proporzionalità degli oneri per le PMI, criteri per l’equivalenza dei sistemi collettivi e requisiti minimi di informazione su etichette e canali digitali. Particolare rilievo avranno i dati: misurazione costante, basi metodologiche comparabili e trasparenza verso i portatori di interesse.